Come si è mossa BMW Italia durante la crisi?
Innanzitutto è stato fondamentale mettere in sicurezza collaboratori,
partner, fornitori. La salute delle persone che lavorano con noi e per
noi è stata il prerequisito delle nostre scelte strategiche seguenti e
ci ha guidati successivamente anche nella fase di ripartenza e
graduale rientro nelle sedi. Assoluto rispetto di tutte le norme
previste, adozione di protocolli rigorosi, attuazione di misure di
tutela della salute e smartworking ci hanno consentito di operare
nella massima sicurezza possibile sia a livello di sede centrale che
presso le due filiali di vendita di Milano e Roma.
Poi, nella situazione di crisi è stato importante “fare squadra”
insieme alla Rete dei nostri Concessionari. Siamo stati capaci di
reagire immediatamente. BMW Italia ha deciso interventi straordinari a
supporto della liquidità della Rete e ha proposto fin da subito una
strategia chiara, orientata con decisione alla digitalizzazione dei
processi per restare in contatto con i nostri clienti, anche se a
distanza di sicurezza, preparandoci alla ripresa con iniziative
innovative e un approccio moderno e tecnologico.
Dal canto suo la Rete BMW, BMW Motorrad e MINI si è dimostrata aperta
al dialogo, al confronto e al lavoro comune per preparare il terreno
per la ripartenza e ha accettato la sfida del digitale con spirito di
innovazione e coraggio imprenditoriale. Ha avviato la declinazione
locale di diverse iniziative tese a rafforzare e gestire la relazione
con i clienti a distanza e soprattutto continuando a garantire
l’assistenza ai clienti e alle numerose auto e moto in uso a forze
dell’ordine e personale medico e paramedico, fedele al claim “Noi ci
siamo. Anche a distanza di sicurezza” che abbiamo scelto come aperura
della campagna di comunicazione #InsiemePerRipartire fin dai primi
giorni della crisi.
Cosa si aspetta dal mercato da qui a fine anno?
Dopo un buon 2019 e un inizio promettente nei primi due mesi del 2020
il mercato ha subito un brusco stop da cui non sarà facile
riprendersi. Le stime per quest’anno per il mercato italiano ci
riportano ai volumi di qualche decina di anni fa, azzerando lo
sviluppo che probabilmente nel 2020 ci avrebbe fatto risalire per la
prima volta a un livello più alto dalla crisi del 2008.
In questo scenario è molto difficile darsi obiettivi in termini
assoluti, ma vogliamo fortemente puntare ad una leadership sostenibile
nel segmento premium per il nostro gruppo, con le vetture a marchio
BMW e MINI e naturalmente anche con BMW Motorrad.
I dati di maggio e giugno, in questo senso, ci sembrano andare nella
giusta direzione. In un mercato sia globale che premium in forte calo,
siamo stati capaci di guadagnare quota di mercato con BMW e con BMW Motorrad.
La strada da percorrere è ancora lunga e non semplice, ma le misure
che abbiamo studiato e implementato durante la fase di lock-down si
stanno dimostrando corrette. La ricetta è semplice: assoluta
centralità del cliente, nuovi processi retail per andare incontro alle
sue esigenze e un’offerta di prodotto straordinaria sia per le due che
per le quattro ruote.
Può spiegarci meglio questo tema della centralità del cliente?
Io sono convinto che per molti aspetti non si tornerà più alla realtà
a cui eravamo abituati. Accanto a misure che potremo accantonare una
volta risolta l’emergenza sanitaria, ci sono altri comportamenti che,
oltre a rispondere alle esigenze dettate dal contenimento della
pandemia, si sono dimostrati efficaci e vantaggiosi nel rispondere ai
bisogni dei clienti.
Penso ad esempio alla digitalizzazione e ai processi di acquisto.
Durante il lockdown abbiamo sperimentato in tutti i settori – dal
commercio all’istruzione o all’intrattenimento – le possibilità
offerte dagli strumenti digitali per restare in contatto. La
propensione a fare un acquisto online, anche di un bene durevole come
un’auto o una moto, è certamente in forte ascesa e ha ottime
possibilità di diventare una prassi comune, magari senza rimpiazzare
in toto l’esperienza reale ma favorendo un approccio autenticamente
omnicanale, in cui il cliente “rimbalza” tra fisico e digitale
continuamente durante il suo “customer journey”, stabilendo così un
nuovo modo di lavorare a livello retail.
Per questo motivo abbiamo attivato il nostro BMW Group Usato Store
dove con pochi click è possibile acquistare un’auto o una motocicletta
e farsela portare a casa. Oppure i processi di “test drive at home”,
“pickup and delivery” a casa per i processi aftersales o ancora la
consegna dell’auto a domicilio in caso di acquisto di un nuovo prodotto.
La filosofia è chiara: completa integrazione e complementarità dei
processi fisici e digitali per garantire la miglior esperienza di
marca nella relazione con il cliente. Questo significa chiaramente
anche grande passione nel modo di lavorare da parte nostra e del
personale della rete di vendita. Una passione che il cliente deve
percepire, esserne affascinato e coinvolto.
Cosa vi aspettate dalle Istituzioni in questo momento
difficile per il mercato?
La sostenibilità è diventata ancora più centrale a seguito della
crisi epidemiologica. Abbiamo un’occasione che non possiamo perdere:
quella di rinnovare il nostro parco circolante che è uno dei più
anziani, inquinanti e insicuri d’Europa. Gli incentivi servirebbero a
stimolare la domanda nel breve termine e insieme ad altre misure
potrebbero inoltre produrre un effetto positivo sull’economia del
Paese nel momento della ripresa. Del resto, storicamente, nelle fasi
di rilancio dell’economia, l’automotive ha sempre giocato un ruolo
strategico e fondamentale per la ripartenza. Non dimentichiamo poi che
un calo importante del mercato delle auto si traduce automaticamente
in un danno consistente per l’erario.
Se poi vogliamo che gli incentivi abbiano un valore anche a livello
strutturale sarebbe bene scegliere di indirizzarli sulle vetture che
contribuiscono alla transizione verso una maggiore sostenibilità. E
quindi dobbiamo considerare elettrici, ibridi plug-in, mild-hybrid, ma
anche Euro 6 benzina e diesel di ultima generazione e ad elevata
efficienza, come i nostri.
Da parte nostra possiamo confermare la volontà di rispettare,
nonostante la crisi determinata dal Covid-19, tutti gli impegni presi
in tema di normative sulla CO2 sia per il 2020 che per il
2021. Il nostro board ha confermato sia i 30 miliardi di investimenti
per la mobilità sostenibile entro il 2025 che il lancio di 25 modelli
elettrificati di cui 12 completamente elettrici entro il 2023.
Quali insegnamenti avete acquisito da questa esperienza?
Qualche settimana fa nel corso dell’Assemblea degli azionisti il
nostro CEO Oliver Zipse ha ricordato che nelle situazioni difficili,
il BMW Group ha sempre trovato il modo di cambiare passo ed entrare in
una nuova era. Nel 1959 l’azienda stava per essere comprata, poi
Herbert Quandt entrò sulla scena e cambiò il suo destino. Negli anni
Settanta in piena crisi petrolifera, BMW investiva in un nuovo
stabilimento a Dingolfing che poi sarebbe divenuto strategico per
l’azienda. Durante la crisi finanziaria del 2008/2009, abbiamo
lanciato la nostra strategia per la mobilità elettrica quando nessuno
era focalizzato sul tema, neppure nel premium.
La crisi che stiamo vivendo ci sta portando ad una accelerazione sul
tema del digitale, alla centralità assoluta della relazione con il
cliente su qualsiasi canale, alla comprensione che lo store fisico è
solo uno dei touchpoint nel customer journey del cliente, alla
convinzione che la flessibilità dei processi è fondamentale. A due
cose a non possiamo rinunciare e devono ritornare al più presto però:
il contatto umano (che ci è mancato moltissimo in queste settimane) e
l’emozione di provare un’automobile o una motocicletta.
Inoltre, durante questa emergenza, abbiamo confermato il nostro
approccio strategico alla responsabilità sociale d’impresa. I brand
forti devono assumere impegni concreti per la società in cui operano.
Le aziende di successo in futuro non potranno prescindere da questo
tema. Noi in queste settimane abbiamo ulteriormente rafforzato il
nostro programma di responsabilità sociale d’impresa SpecialMente,
confermando tutte le iniziative in essere e aggiungendo ulteriori
progetti: dalla donazione (fatta insieme a dodici concessionari) di
60mila mascherine agli ospedali in prima linea sul territorio
nell’affrontare l’emergenza Covid-19, ai progetti sull’autismo con BMW
Motorrad e al progetto di e-learning per i giovani sul tema
dell’inclusione sociale fatta con Dynamo Camp.
In uno scenario in continua e a volte forte evoluzione abbiamo anche
avuto una conferma: le persone restano la chiave per fare la
differenza. E in BMW Italia abbiamo potuto constatare ancora una volta
di poter contare su collaboratori straordinari che hanno saputo
affrontare questo periodo complesso, lavorando anche a distanza, con
la stessa passione, entusiasmo e professionalità di sempre!
Come esce l’automobile da questo periodo?
L’automobile da sempre rappresenta per le persone più che un mezzo di
trasporto. È un grande simbolo di libertà. L’evoluzione tecnologica e
delle abitudini di consumo potrà modificare in parte alcuni aspetti
del nostro modo di intendere la mobilità e i mezzi di trasporto, ma
questo non ci spaventa, anzi ci impegna a trovare le soluzioni
intelligenti ai bisogni dei nostri clienti e di tutti gli interessi in
gioco (come la tutela ambientale o il miglioramento del contesto urbano).
Da questa crisi l’auto e la moto escono rafforzate e tornano
prepotentemente al centro della vita delle persone perché percepite
sicure, per sé e per la famiglia. Le recenti ricerche fatte da alcuni
istituti, come Aretè, confermano che oltre il 70% degli italiani
identifica nella propria automobile il mezzo di trasporto preferito e
sicuro per muoversi nella fase post-emergenza.
Questo significa che il settore ha una grande opportunità. È una
sfida importante ma sappiamo di poterla affrontare e toglierci molte
soddisfazioni, grazie anche alla straordinaria offensiva di prodotto
che stiamo lanciando in queste settimane e che proseguirà anche il
prossimo anno all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità senza
mai perdere il piacere di guidare di una BMW (auto o moto) e il
go-kart feeling di una MINI.
Per ulteriori informazioni:
Marco Di Gregorio
Corporate Communication Manager
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Mail: marco.di-gregorio@bmw.it
Media website: www.press.bmwgroup.com e http://bmw.lulop.com
Il BMW Group
Con i suoi quattro marchi BMW, MINI, Rolls-Royce e BMW Motorrad, il
BMW Group è il costruttore leader mondiale di auto e moto premium e
offre anche servizi finanziari e di mobilità premium. Il BMW Group
gestisce 31 stabilimenti di produzione e assemblaggio in 15 Paesi ed
ha una rete di vendita globale in oltre 140 Paesi.
Nel 2019, il BMW Group ha venduto oltre 2,5 milioni di automobili e
oltre 175.000 motocicli in tutto il mondo. L'utile al lordo delle
imposte nell'esercizio finanziario 2019 è stato di 7,118 miliardi di
Euro con ricavi per 104,210 miliardi di Euro. Al 31 dicembre 2019, il
BMW Group contava un organico di 126.016 dipendenti.
Il successo del BMW Group si fonda da sempre su una visione di lungo
periodo e su un’azione responsabile. Per questo l’azienda ha stabilito
come parte integrante della propria strategia la sostenibilità
ecologica e sociale in tutta la catena di valore, la responsabilità
globale del prodotto e un chiaro impegno a preservare le risorse.
BMW Group Italia è presente nel nostro Paese da oltre 50 anni e vanta
oggi 4 società che danno lavoro a oltre 1.100 collaboratori. La
filiale italiana è uno dei sei mercati principali a livello mondiale
per la vendita di auto e moto del BMW Group.
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